Esploriamo la Rizoartrosi per comprendere meglio questa dolorosa patologia invalidante, che coinvolge l’articolazione più complessa del corpo umano, la trapezio-metacarpale, quella che deve permettere alla mano di svolgere la sua funzione , e per scoprire le possibili cure.
La rizoartrosi o artrosi trapezio-metacarpale, colpisce il 20% della popolazione adulta, ed è una patologia molto frequente soprattutto nel sesso femminile, nelle donne in età post-menopausale, mentre nel maschio la sua comparsa è maggiormente correlata a fenomeni di “overuse”.
La parola ha etimologia greca: “rizos” significa “radice” e infatti questa articolazione è situata alla radice del pollice.
Il dolore, la deformazione e la conseguente perdita di funzionalità dell’articolazione tra il polso e il pollice, possono essere sintomi inequivocabili della Rizoartrosi.
Sentirsi limitati dal dolore nei semplici gesti quotidiani della prensione, gesti semplici come quelli che richiedono il movimento a pinza del pollice e indice che si toccano, deve indurci a chiedere la valutazione di un medico specialista, bisogna infatti agire subito per arrestare il progredire di questa forma di artrosi
I fattori di rischio per la comparsa della rizoartrosi sono l’invecchiamento, lo stress per l’utilizzo ripetitivo dell’articolazione con forte adduzione del pollice, la rottura traumatica capsulo-legamentosa, gli esiti di frattura del trapezio o della base del metacarpo.
Come progredisce la rizoartrosi se non si interviene in tempo? Cerchiamo comprendere prima come agisce.
La rizoartrosi agisce come tutte le forme di artrosi: la cartilagine, la piccola guarnizione che riveste l’osso,
inizia ad assottigliarsi finché, alla fine, può scomparire del tutto. Ed ecco che fa la sua comparsa il dolore: quando i due pezzi ossei iniziano a “sfregare” senza la morbida copertura. La sintomatologia e’ bilaterale nel 50% dei casi.
Il sintomi dolorosi crescono con l’aumentare del consumo di cartilagine, fino a diventare una presenza invalidante continua. Infatti il dolore, che inizialmente compare quando vengono eseguiti movimenti attivi come prese o pinze, in seguito comparirà anche a riposo, di notte, e si potrà irradiare al polso e all’avambraccio. Nelle fasi più avanzate il dolore è spontaneo ed è associato a crepitio osseo dovuto alla lassita’ articolare.
La diagnosi avviene attraverso un attento esame obiettivo , specifici test clinici ed esami radiografici.
Nelle prime fasi, il trattamento è di tipo conservativo, lo scopo è quello di ridurre il dolore alla base del pollice, sia a riposo che durante l’esecuzione delle normali attività quotidiane. I sintomi possono essere controllati con l’ausilio di un tutore, indossato specialmente nelle ore notturne, per fornire supporto e scarico all’articolazione, con la fisioterapia o con le infiltrazioni di corticosteroidi, che agiscono sempre sulla sintomatologia dolorosa.
Nelle fasi maggiormente avanzate della malattia, le tecniche chirurgiche demolitive in uso da molto tempo prevedono l’escissione dell’osso artrosico. Al centro daysurgery Maurizio Bufalini, all’avanguardia per la chirurgia della mano, si applica l’unica tecnica esistente al mondo che non prevede l’asportazione di questo osso, ma che salvaguarda l’ articolazione attraverso l’utilizzo di un tendine che riesce a riaprire lo spazio di questa articolazione. Questo permette di ridurre l’artrosi e di riconquistare un buon movimento del pollice senza il fastidioso dolore.
La Rizoartrosi è un’ospite davvero molto scomoda, ma con una diagnosi attenta e un mix di soluzioni pratiche, si può tornare ad una soddisfacente vita quotidiana